
Un viaggio attraverso parole e versi. In memoria di una poetessa.
*
"Io sono il mio quotidiano,
un manoscritto graffito che nessuno
ebbe il potere di correggere mai".
Giuseppina Luongo Bartolini
✒️
Mi ricorderete come vaga ombra
che scompare e niente più dello
sguardo del sorriso la mia voce
esortante l'eco rimarrà tra di voi
che vivrete.
Il bene sì ma perso nel gran fiume
di tutte le cose che s'apparentano
sopravvenienti e passate nei gorghi
dell'ignoto alle foci grandi del tempo.
Giuseppina Luongo Bartolini
*
Vi giunsi di sera
per conversione o errore
l'incaglio delle ruote
l'aridità del solco e
la duplice striscia dei fari
caricata corsia
di moscerini/moncherini
notturna defilata
ubriachezza e delirio
nel campo dei papaveri
l'inizio del declivio
distesa dell'oscuro
oltre la luce
il plagio del rossore.
Giuseppina Luongo Bartolini
*
https://www.genesi.org/prodotto/la-feroce-aiuola/
"La feroce aiuola" (Genesi Editore, Torino) è l'opera più corposa di Giuseppina Luongo Bartolini: la summa di tutto quello che ha scritto e pubblicato in poesia.
Qui di sotto, uno stralcio della splendida recensione di Carlo Di Lieto:
"Le immagini emergono dirompenti da un discorso franto, ma unitario: un repertorio di oggetti e simboli di un universo che rinasce, alla luce di una parola “rivelatrice”, che sopravvive ad una realtà disseminata di detriti insignificanti. L’andamento del testo poetico procede per accumulazione, ora attraverso immagini sapientemente delineate, ora per scatti improvvisi, lungo l’accidentato versante di epifanie continue:
Madre della mia antica solitudine
che allevasti nel fondo dei miei occhi
innocenti il lievito del sogno raccolto
nei gomitoli di refe della tua grande
coperta di parata il mondo delle parole e
delle figurazioni stampate sul lino".
*
Ti chiamerò stanotte.
Dipinsi un firmamento
di lucerne palpitanti
nel buio una risacca
mortuaria nel finto
albergo tra i rami che
scendono alla scogliera
apparvero farfalle
agitavano lingue
le parole lo stendardo
di un canto
senza inizio né fine.
Giuseppina Luongo Bartolini
Da "La polvere dei calzari", Campanotto Editore, 2005
*
In processione formiche da un
cunicolo sull'alto del solco
per un seme di grano occultano
le oscure traiettorie d'eterno
simili e uguali a se stesse
nere del nero notturno uomini
vanno trascinano tra luce e buio
materia viva essi stessi viventi.
Giuseppina Luongo Bartolini
*
Non siamo andati a Bora Bora
fratello nulla del tutto
circostanziato progetto rimase
del nostro esistere al mondo
e se fu sogno nel sonno della vita
la tua presenza nel mio arazzo
sguarnito grande fu l'orizzonte
ampio lo sguardo dei tuoi occhi
Augusto nella distanza breve
che ci tenne fratello vicini su
quella piattaforma di un oceano
vasto universo per il nostro
testamento di stelle in proiezione
del tempo e dello spazio
appuntamento assegnato nel sangue
a me a te per un'eternità dei viventi.
Giuseppina Luongo Bartolini
(Dedicata all'Ing.Augusto Luongo, 1934/1999)
Da La pietra fociaia, Genesi Editrice
*
L'essere stati vivi una volta
per tutta l'eternità in un giorno
(...)
la grande avventura dell'esistenza
germoglio aperto sulle scogliere
del mare l'aver amato
in connessione d'amore una volta
sull'orizzonte di giovinezza e
mai più nei conflitti del cuore
(...)
Giuseppina Luongo Bartolini
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